mercoledì 31 ottobre 2018

La convocazione per il prossimo 8 novembre al Ministero dello Sviluppo economico (ore 16,30) non spegne le polemiche nello stabilimento Ilva di Taranto sulla scelta del personale da assumere e su quanti sono stati collocati in cassa integrazione straordinaria a zero ore. I criteri adottati da Aminvestco Italia sono oggetto di verifica delle strutture sindacali.
Ieri, in fabbrica, si è svolto un veloce confronto. Le zone d’ombra su cui fare luce sono numerose. “Il discorso – dice Franco Rizzo di Usb Taranto – va affrontato nel suo complesso, ma necessariamente vanno messi in evidenza tanti episodi che i lavoratori ci stanno segnalando. In linea di massima possiamo dire che ci sono anomalie sull’adozione dei criteri di anzianità e dei carichi familiari. Da una ricognizione da noi effettuata sono già 150 i casi da chiarire”.

Ma non è tutto. “C’è un aspetto su cui stiamo acquisendo dati e informazioni – continua Rizzo – vogliamo comprendere qual è la percentuale di lavoratori invalidi e/o con ridotte capacità lavorative collocata in cassa integrazione. Se dovessimo registrare anomalie sarebbe grave perchè si tratta in larga parte di persone con problemi di salute dovuti allo svolgimento dell’attività lavorativa in fabbrica. Insomma, sarebbe un doppio danno”.

Interi reparti, inoltre, sono stati quasi azzerati. “La nuova proprietà – continua il coordinatore dell’Usb – ci aveva parlato, ad esempio, del riequilibrio dei servizi di pulizia civile, ora scopriamo che il personale interno con queste mansioni è stato quasi del tutto collocato in cigs e che in parallelo aumenterà il ricorso alle ditte esterne”. Col passare delle ore i dubbi aumentano. “Vogliamo fare luce su tutto – conclude Rizzo – e se l’azienda non fornirà risposte convincenti, si annuncia una lunga stagione di ricorsi”.

venerdì 26 ottobre 2018

Assunzione o cassa?

Rizzo : “Secondo i nostri calcoli sono circa 800 gli operai in questa condizione che, ovviamente, sono preoccupati per il loro futuro e anche noi vogliamo capire quali sono i criteri adottati dall’azienda. Al netto di queste situazioni, da un punto di vista strettamente numerico, il saldo per lo stabilimento di Taranto è in pareggio. Ricordo, inoltre, che l’accordo garantisce gli ammortizzatori sociali fino al 2023, ma è probabile che si vada oltre questo termine fino a quando, cioè, sarà mantenuta l’amministrazione straordinaria”.
A Genova sindacati e lavoratori sono in agitazione e lunedì potrebbe essere indetto uno sciopero. “La loro situazione – continua il sindacalista di Usb – è diversa da quella di Taranto. Per i 474 esuberi è prevista la ricollocazione nell’ambito delle attività dell’Accordo di programma di Cornigliano ed è proprio questo aspetto a generare incertezze. I sindacati chiedono, infatti, garanzie in questo senso che, al momento, sembrano non esserci”.


domenica 21 ottobre 2018

In diecimila a Roma rivendicano “Nazionalizzazioni qui e ora”

Una manifestazione difficile, una manifestazione importante, una manifestazione riuscita


Ricondurre sotto la gestione pubblica le aziende strategiche, chiudere il capitolo dei regali al privato inaugurato dai governi di centro sinistra e finti tecnici, reinternalizzare servizi e lavoratori, ribadire che solo il pubblico può garantire il preminente interesse dei cittadini e dei lavoratori, insomma attuare l’articolo 43 della nostra Costituzione rompendo con quella gabbia dell’Unione Europea che impedisce l’intervento pubblico perché contrario al libero mercato, è quello che ha chiesto piazza San Giovanni e su cui oggi si rilanciano le lotte, fuori e dentro i luoghi di lavoro. 
Non era affatto scontato che la manifestazione per le nazionalizzazioni, promossa da un appello a più voci, portasse in piazza a Roma ben oltre 10.000 lavoratori, giovani, militanti sindacali e sociali. Eppure è successo, segno di maturità del movimento che, in mezzo al fragore della battaglia mediatica intorno alle manine, all’onestà, ai rating e alle lettere sempre minacciose dell’Unione Europea, è stato capace di individuare un terreno reale e concreto intorno al quale rilanciare in avanti la battaglia politica. 







giovedì 18 ottobre 2018

Manifestazione Nazionale contro le privatizzazioni.
20 Ottobre 2018
Roma - P.zza della Repubblica - H14




domenica 14 ottobre 2018

NAZIONALIZZARE, QUI E ORA!!

La strada delle nazionalizzazioni, che porti con sé anche una nuova e diversa concezione del modello di sviluppo, che preveda partecipazione delle comunità e controllo popolare, salvaguardia
del territorio, del bene comune, del lavoro NON ammette più ritardi, né tentennamenti da parte di questo governo. Governo di cui fa parte una forza come la Lega che in passato ha sottoscritto concessioni e, come tutti gli altri partiti, ha preso soldi da Autostrade, votando come gli altri il decreto Salva-Benetton e che oggi, non a caso, frena sulle ipotesi di ripublicizzazione del settore.
#usb #nazionalizzare #manifestazione

mercoledì 10 ottobre 2018

Schema introduttivo del personale che verrà utilizzato in AM e rispettivamente in AS che rientrano nei numeri indicati nell'accordo sottoscritto il 06.09.2018. riunione che si è tenuta oggi tra Sindacati e Azienda.
#usb #mittal #ilva