Taranto, 10.08.2018 - ‘ONA e USB
uniti contro l’amianto, per la giustizia e il progresso. Salute e lavoro sono
un connubio imprescindibile, e non un falso dilemma. Basta con il ricatto
occupazionale per sacrificare la salute. Mai più amianto,
mai più morti sul lavoro,
mai più collusioni che hanno permesso
tutte queste stragi, che colpiscono duramente l’intera Penisola e in
particolare la città di Taranto. Necessario il prepensionamento con
riconoscimento dei benefici amianto fino al 03.9.2018, prorogabile fino alla data della bonifica e pensionamento immediato alle vittime di patologie: salute
e lavoro debbono marciare insieme. E’ necessario
che i lavoratori più pesantemente esposti ottengano il riconoscimento dei benefici
amianto fino a tutt’oggi, per anticiparne il pensionamento ed evitare altre
esposizioni a questi veleni. Chi è stato colpito da
patologie tumorali deve essere posto immediatamente in pensione. Gli altri
lavoratori devono veder salvaguardato il loro posto di lavoro. No ad esuberi’,
dichiarano congiuntamente l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio
Nazionale Amianto, e Francesco Rizzo, coordinatore USB Taranto.
Nelle prossime settimane, verrà presentata una
proposta di legge, per fermare la strage nella città di Taranto e per tutelare
i lavoratori esposti ad amianto e altri cancerogeni, evitando l’applicazione
della legge Fornero e con il riconoscimento
dei benefici amianto fino al 03.09.2018, validi per il prepensionamento e
l’immediato pensionamento delle vittime amianto in ILVA.
I numeri della strage.
L’ONA ha già diffuso alcuni dati
epidemiologici:
· 472 casi
di mesotelioma, registrati nella sola città di Taranto nel periodo dal 1993 al
2015 (Complessivamente in Puglia negli ultimi
vent’anni sono stati censiti 1.191 mesotelioma e di questi il
40%
sono a Taranto);
· Il
400% in più di casi di cancro tra i lavoratori impiegati nelle fonderie ILVA;
· Il 50% di
cancri in più anche tra gli impiegati dello stabilimento, che sono stati
esposti solo in modo indiretto;
· Il 500% di
cancri in più rispetto alla media della popolazione generale, della città di
Taranto, non impiegata nello stabilimento;
· Tasso di
incidenza del cancro, dell’intera città di Taranto, superiore alla media di
tutte le altre città italiane;
Le richieste dell’ONA, sostenute
anche dall’USB coordinamento Taranto.
i.
Bonifica integrale del sito ILVA in ordine ai
materiali in amianto e agli altri agenti cancerogeni;
ii.
Immediato prepensionamento dei lavoratori
esposti ad amianto e pensione immediata affetti da patologie asbesto correlate
ovvero da patologie di origine professionale;
iii.
Sorveglianza sanitaria per i lavoratori ILVA e
per i loro famigliari;
iv.
Istituzione di un polo oncologico nazionale per
affrontare la problematica cancro nella città di Taranto, atteso l’esponenziale
aumento del numero delle nuove neoplasie anche in fase pediatrica e ben oltre
le sole patologie asbesto correlate;
v.
Risanamento ambientale della città di Taranto.
‘Nelle prossime
settimane l’USB e l’ONA presenteranno una proposta di legge di iniziativa
popolare con raccolta firme, che verrà comunque presentata a tutte le forze
politiche, e inoltrata al Capo dello Stato, come Massimo e Supremo Garante dei
diritti costituzionali violati e calpestati nella città di Taranto’, dichiarano
congiuntamente l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale
Amianto, e Francesco Rizzo, coordinatore USB
Taranto.
Assistenza
dello Sportello Amianto dell'ONA
Tutti i cittadini, anche
nel mese di agosto, potranno rivolgersi all’Osservatorio Nazionale Amianto,
anche attraverso lo Sportello Nazionale Online, cui ci si può rivolgere
attraverso il sito internet https://osservatorioamianto.com
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