domenica 30 giugno 2019

Il caso dei microchip nelle tute degli operai.

Il caso dei microchip nelle tute degli operai.
«Lo scopo è il controllo?»
#ArcelorMittal orma il ciclo di vita dei dispositivi di protezione.
Dal primo luglio gli operai della fabbrica riceveranno le nuove tute "marchiate" #ArcelorMittal e arricchite di un "MICROCHIP" cucito tra le pieghe, che monitorerà e registrerà il ciclo di vita dei capi e lo storico dei trattamenti subiti.....della "TUTA".
“Per controllare gli indumenti ci sono già le targhette con nome e cognome del dipendente e i codici a barre” ma forse il Gps serve per controllare altro...
i sindacati hanno firmato il verbale della riunione accettando l’ingresso in fabbrica degli indumenti con microchip.
Ovviamente, questa « rivoluzione dell'industria 4.0 » non ha convinto, infatti Usb Taranto si è sottratto dall’accordo. Siamo pronti a «coinvolgere gli enti esterni competenti» perché nella «chippatura degli indumenti» vediamo dei rischi.
Nella nota inviata alla direzione dello stabilimento, #Usb, all’indomani dell’incontro, chiede «la sospensione immediata della chippatura del vestiario» perchè «offensiva e poco dignitosa nei confronti di tutti i lavoratori, in quanto lo stesso dispositivo è previsto per legge a cani e gatti!».
Poi, Usb Taranto, ha ricordato ad ArcelorMittal Italia che il Testo Unico sulla sicurezza numero 81 del 2008 «obbliga il datore di lavoro a fornire i dispositivi di protezione su base individuale e quando necessita la sostituzione, senza specificare il quantitativo da prelevare».
«Ricordate sempre una cosa. Dentro le tute da lavoro ci sono esseri umani. Esiste già un’efficiente tracciabilità dei consumi delle tute in base al sistema siman» dichiara il rappresentante per la sicurezza #Usb Alessandro D'Amoneintervenuto all’incontro in fabbrica, firmatario della lettera alla direzione dello stabilimento in cui il sindacato esprime il suo NO alla chippatura.
" sotto quella tuta batte un cuore e c’è un’anima da ascoltare, non da CONTROLLARE". Se Arcelor ci tiene al risparmio spenda quei soldi per la manutenzione degli impianti e per acquistare più dispositivi di protezione che scarseggiano da tempo immemore ormai. .
- La famiglia d’acciaio (RIVA), rispetto ai nuovi padroni, «aveva un pregio perché non nascondeva la durezza. Ci tenevano a dare l’idea di imprenditori ferrei. Arcelor Mittal vuol mostrarsi aperta al dialogo con dipendenti e territorio, ma tutte le loro azioni vanno in senso contrario. Se fanno un passo simile sulle tute, in tema di controllo dei lavoratori non si sa dove potremmo andare a finire». Di certo sappiamo dove andremo noi» Coordinatore Provinciale #Usb Francesco Rizzo
D'amone: «Denunceremo l'Azienda all’Ispettorato del Lavoro e soprattutto alla procura della Repubblica».

venerdì 28 giugno 2019

COMUNICATO DI SCIOPERO

COMUNICATO DI SCIOPERO
09 Luglio 2019
* Reintegro immediato di tutti i Lavoratori in CIGS discriminati in fase di selezione.
* Ritiro immediato della CIGO
* Ripristino immediato degli impianti fatiscenti.
* No al ricatto occupazionale Salute o Lavoro.


mercoledì 26 giugno 2019

ArceloMittal. #USB al MISE: annunciamo sciopero e presidio

ArceloMittal. #USB al MISE: annunciamo sciopero e presidio
Da una notizia di ieri apprendiamo che una ditta locale viene esclusa dai servizi in appalto nello stabilimento #ArcelorMittal di Taranto. Abbiamo l'ennesima conferma che il gestore non rispetta gli accordi presi in sede ministeriale dove qualche mese fa si facevano proclami all'insegna della crescita economica del territorio partendo proprio dalle imprese locali.
L'USB comunica al Ministero dello Sviluppo Economico che alla prossima convocazione proclamerà sciopero e contestuale presidio sotto il palazzo del #MiSE con tutti i lavoratori impiegati in AM InvestCo insieme ai lavoratori posti in Amministrazione straordinaria e a quelli impiegati nelle aziende dell'indotto. La protesta è inevitabile a seguito della grave condotta portata avanti in questi mesi da #ArcelorMittal nella gestione dello stabilimento di Taranto: accordo di settembre totalmente violato, mancano oltre 100 unità al numero totale accordato; per gli ingiusti criteri di assunzione adottati ed a seguito della nostra denuncia ai sensi dell'art.28 il gestore veniva condannato a marzo di quest'anno dal Tribunale di Taranto per comportamento antisindacale; ed inoltre, la richiesta da parte dell'azienda di ricorrere alla cassa integrazione per ulteriori 1400 lavoratori. Ma come è possibile chiudere un accordo sindacale proprio per evitare la cassa integrazione e dopo soli 8 mesi ricorrere alla cassa?
In merito alla questione ditte in appalto si presentano altre criticità che denunciamo da mesi. Abbiamo appreso che, con poche parole ed in due secondi, si esclude una ditta locale storica e leader nel settore delle pulizie civili che impiega 110 lavoratori. Il gestore mira ad una competizione tra le aziende in appalto che è direzionata al ribasso. Un'operazione di marketing studiata a tavolino volta all'estremo risparmio del gestore con gli operai posti in cassa integrazione mentre allo stesso tempo “terzializza” le attività con la forza lavoro delle ditte in appalto e da queste esclude dai servizi quelle locali. A tutto ciò si aggiunge la critica situazione degli impianti carenti di manutenzioni ordinarie e straordinarie, una situazione che pone a serio rischio sicurezza i lavoratori, perché il gestore non investe nessuna risorsa economica. Mancano le tute per i lavoratori che rappresentano la base dei DPI: quelle nuove dovevano arrivare nel corso di questo mese ma per gli operai in fabbrica si va avanti con il riutilizzo delle tute mandate in lavanderia che appartenevano ai lavoratori posti in cassa integrazione.

martedì 25 giugno 2019

CIGO, “Nulla di fatto”

CIGO, “Nulla di fatto”
Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro odierno tra #ArcelorMittal e #UsbTaranto in merito ai CIGO previsti per 1400 lavoratori dello stabilimento. “USB ha ribadito la sua posizione ritenendo irricevibile la richiesta per ragioni già note.
***L’apertura di una CIGO a pochi mesi dall’insediamento del gruppo potrebbe rivelarsi drammatico viatico a licenziamenti definitivi”.***
Tra le ragioni addotte dalla proprietà la crisi del mercato. Oltre a ciò “non ci sarebbe alcuna postilla in sede ministeriale” per #Arcelor “che non preveda l’apertura della cassa integrazione”, dunque “un suo diritto farlo”. L’azienda tuttavia “comprende la posizione del sindacato ma non la condivide” e “in assenza di accordo sindacale non anticiperà la cassa integrazione ai lavoratori”.
Francesco Rizzo : “Una sorta di ricatto occupazionale anche senza accordo andrà avanti da sola”.
#Arcelor avrebbe nuovamente posto “il problema dell’immunità penale”. “Andava eliminata, il Governo ha fatto bene a chiudere definitivamente la questione”.
Nel frattempo lunedì prossimo si terrà un incontro definitivo sul tema dei cassaintegrati. “Fondamentale la convocazione al tavolo ministeriale - conclude il coordinatore - perché il Governo a un certo punto deve assumere decisioni nette. Non è accettabile che Arcelor continui a fare il bello e il cattivo tempo”.
“Abbiamo appena saputo che una delle aziende storiche tarantine che ha lavorato nell’appalto Ilva negli ultimi anni è stata esautorata per far posto a multinazionali o a ditte non provenienti dal territorio vanificando così la bontà delle discussioni intraprese in passato”.


lunedì 24 giugno 2019

Di Maio a Taranto, incontro cordiale con il Coordinatore USB Francesco Rizzo

Di Maio a Taranto, incontro cordiale con il Coordinatore USB Francesco Rizzo
Riteniamo positivi gli annunci fatti oggi dal ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maioi al tavolo del CIS, il Contratto Istituzionale di Sviluppo perTaranto, tenutosi questa mattina in Prefettura. Per il sindacato #USB – dichiara il coordinatore provinciale Francesco Rizzo – è positivo il ritorno dopo due mesi dei ministri del Governo con impegni più chiari rispetto al progetto di riconversione di Taranto anche se il banco di prova lo avremo nel prossimo trimestre dove si darà attuazione, quindi passare dalle parole ai fatti, in relazione a quanto dichiarato dai ministri. Appoggiamo la posizione del ministro Di Maio in merito alla questione immunità penale ricordando che lo scorso anno, in occasione del primo incontro con Arcelor Mittal, una delle richieste avanzate dall'USB fu propri il ritiro dell'immunità penale. Riteniamo, inoltre, positivo l'introduzione della Valutazione del Danno Sanitario preventivo che è un'altra richiesta che il sindacato USB_Taranto riportò in un documento indirizzato al ministro Di Maio ad agosto del 2018.
Al termine dell'incontro istituzionale c'è stato un piccolo incontro cordiale tra Luigi Di Maio e Francesco Rizzo durato qualche minuto: “Ho spiegato al ministro – spiega Francesco Rizzo – lo scetticismo che abbiamo come sindacato #USB rispetto alla cassa integrazione e ho ribadito al ministro la grave situazione rappresentata dal mancato rispetto degli accordi da parte di ArcelorMittal Italia, in particolar modo rispetto alla denuncia ai sensi dell'art. 28 e conseguente condanna dei gestori dello stabilimento da parte della sezione del Lavoro del Tribunale di Taranto. Il ministro Di Maio ha risposto che è al corrente della situazione perché informato dai parlamentari locali e che a breve avrebbe convocato in sede ministeriale per discutere di questi due argomenti, cassa integrazione e rispetto dell'accordo sindacale in relazione alla sentenza emessa dopo la denuncia del sindacato #USB


venerdì 21 giugno 2019

INSULTI E MINACCE DI MORTE AI DELEGATI USB_Taranto

INSULTI E MINACCE DI MORTE AI DELEGATI USB_Taranto
#USB DENUNCIA GRAVI MINACCE ED AGGRESSIONI
Oggi 21.06.2019 conferenza stampa riguardo l'ultimo episodio avvenuto nella giornata di ieri nell'ambito dell'incontro che si teneva in fabbrica in merito alla cassa integrazione, incontro a cui l'USB non ha potuto partecipare per gravi minacce ricevute. Questo è il clima che si vive nello stabilimento di Taranto da diversi mesi a seguito dell'inasprimento dei rapporti manovrati ad arte, a nostro avviso, da alcuni soggetti.
Condanniamo questo gesto inaudito avvenuto per di più in un luogo di Lavoro. Atti del genere meritato la più ferma condanna e debbono essere respinti senza alcuna esitazione con tutti i mezzi, affinchè sia chiaro che in questi luoghi, baluardo territoriale di democrazia e giustizia, non è assolutamente tollerabile aggredire e minacciare chi vi lavora o chi vi si prodiga da anni per la difesa dei diritti di tutti i Lavoratori.
Ringraziamo i tantissimi messaggi di solidarietà e incoraggiamento a proseguire per le nostre rivendicazioni.

ArcelorMittal Italia dimostri di saper guidare l’Ilva rispettando le leggi.

ArcelorMittal Italia dimostri di saper guidare l’Ilva rispettando le leggi.
Rispetti gli accordi, risani e rilanci la fabbrica senza cassa integrazione.
Per noi:
#1. la questione dell'immunità è un fatto gravissimo che viene concesso a un privato e noi vogliamo il rispetto della legge e vogliamo ricordare che tutti i soggetti devono essere uguali di fronte alla legge, non c'è immunità che tenga.
#2. vedere Arcelor Confindustria e alcuni sindacalisti richiamare il Governo al rispetto degli accordi presi ti fa inorridire, considerato che Arcelor è stato il primo, un attimo dopo la firma, a non rispettare gli impegni presi in sede ministeriale.
#3. Con la salute non si scherza per quanto ci riguarda se Arcelor non mantiene gli impegni può tranquillamente andare via da Taranto.
Abbiamo già denunciato #Arcelor per violazione degli accordi e non accettiamo nessuna immunità per i danni alla salute delle persone e alla sicurezza di chi lavora. Non siamo quindi d’accordo con Maurizio Landini e con la Confindustria che chiedono di prorogare la scandalosa impunità penale concessa per ILVA nel 2015.
Noi non accettiamo il ricatto: O il lavoro o la salute.


Condanniamo con fermezza

Condanniamo con fermezza e profondo senso di responsabilità il grave atto intimidatorio nei confronti del Coordinatore Provinciale e dei delegati SindacaliUSB_Taranto


INSULTI E MINACCE DI MORTE AI DELEGATI USB_Taranto

INSULTI E MINACCE DI MORTE AI DELEGATI USB_Taranto
#USB DENUNCIA GRAVI MINACCE ED AGGRESSIONI
Oggi 21.06.2019 conferenza stampa riguardo l'ultimo episodio avvenuto nella giornata di ieri nell'ambito dell'incontro che si teneva in fabbrica in merito alla cassa integrazione, incontro a cui l'USB non ha potuto partecipare per gravi minacce ricevute. Questo è il clima che si vive nello stabilimento di Taranto da diversi mesi a seguito dell'inasprimento dei rapporti manovrati ad arte, a nostro avviso, da alcuni soggetti.
Condanniamo questo gesto inaudito avvenuto per di più in un luogo di Lavoro. Atti del genere meritato la più ferma condanna e debbono essere respinti senza alcuna esitazione con tutti i mezzi, affinchè sia chiaro che in questi luoghi, baluardo territoriale di democrazia e giustizia, non è assolutamente tollerabile aggredire e minacciare chi vi lavora o chi vi si prodiga da anni per la difesa dei diritti di tutti i Lavoratori.
Ringraziamo i tantissimi messaggi di solidarietà e incoraggiamento a proseguire per le nostre rivendicazioni.



venerdì 14 giugno 2019

Assemblee per i Lavoratori ex #LSU-#ATA - Taranto

Assemblee per i Lavoratori ex #LSU-#ATA - Taranto
MERCOLEDI' 19 Giugno 2019 ore 17:00 sede Usb Taranto - TALSANO
L'Assemblea servirà per fare il punto della vertenza dopo un anno, il 2018, straordinario fatto di lotta ma soprattutto di grandi risultati.
Oggi siamo agli ultimi cento metri, verso l’#INTERNALIZZAZIONE che partirà dal 1° gennaio 2020, e dobbiamo costruire e portare al termine il processo avviato nella Legge di Bilancio.
Mercoledì ore 17.30 assemblea per i dipendenti #Dussman a Talsano piazza lo jucco 8. Parteciperà Pierpaolo Corallo dell'esecutivo Nazionale.
L'Assemblee servirà anche per fare il punto dei “disastri” organizzativi e lavorativi delle aziende/coop che, come da abitudine, intendono scaricarle sui Lavoratori.
#USB #ATA #TARANTO

lunedì 10 giugno 2019

“Nell'incontro tenuto oggi a Roma nella sede di Confindustria tra sindacati e ArcelorMittal Italia in merito alla cassa integrazione che scatterà dal primo luglio per 1400 lavoratori e per la durata di 13 settimane – dichiara il coordinatore provinciale Francesco Rizzo – vista la totale insoddisfazione a seguito delle non ricevibili posizioni dei gestori abbiamo lanciato l'ultimatum ad #ArcelorMittal che gestisce lo stabilimento di Taranto: ritiro immediato della cassa integrazione annunciata e rispetto degli accordi presi presso il #MiSEsolo otto mesi fa circa l'assunzione del personale.
Se ciò verrà disatteso al prossimo incontro ministeriale ritireremo la nostra firma dall'accordo stipulato chiedendo al Mise l'annullamento del contratto visto l'inadempienze di Arcelor”.


mercoledì 5 giugno 2019

“E' assolutamente inaccettabile ciò ArcelorMittal ha annunciato con un comunicato stampa, e cioè la cassa integrazione per ulteriori 1400 lavoratori. E' evidente, oggi, la palese inaffidabilità dell'acquirente e pertanto chiediamo al Ministro Di Maio l'immediata apertura di un tavolo al
MiSE perché, dopo la condanna dei gestori dello stabilimento da parte del Giudice del Lavoro del Tribunale di Taranto per comportamento anti sindacale, questa è l'ulteriore conferma che l'accordo del 6 settembre viene
totalmente calpestato, non rispettato a danno dei lavoratori, delle casse pubbliche e solo in favore del privato”.
L’annuncio da parte della società di indirizzare 1400 lavoratori alla CIGO a poche ore dall'incontro di domani dove si discuteranno le graduatorie dei lavoratori posti in Amministrazione straordinaria e l'ulteriore integrazione di 150 lavoratori, tutto ciò dopo una condanna in Tribunale. Non si comprende perché, dopo soli otto mesi di gestione dello stabilimento, ArcelorMittal cambi le carte in tavola rispetto all'accordo sindacale stipulato presso il Ministero ed a fronte di una produzione, rispetto allo scorso anno,
non variata dopo i 2700 lavoratori posti in Amministrazione straordinaria annunci la cassa integrazione per ulteriori 1400 lavoratori”.
“Ancora una volta si gioca sulla pelle dei lavoratori tarantini - dichiara il coordinatore provinciale Francesco Rizzo - che oltre alla pressione fisica a cui sono sottoposti a causa delle emissioni inquinanti devono anche essere umiliati dal punto di vista lavorativo. Questa per noi è una vera presa in giro.
La linea del sindacato Usb Taranto sarà una dura battaglia, sino alla fine, in difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori".