Il caso dei microchip nelle tute degli operai.
«Lo scopo è il controllo?»
#ArcelorMittal orma il ciclo di vita dei dispositivi di protezione.
Dal primo luglio gli operai della fabbrica riceveranno le nuove tute "marchiate" #ArcelorMittal e arricchite di un "MICROCHIP" cucito tra le pieghe, che monitorerà e registrerà il ciclo di vita dei capi e lo storico dei trattamenti subiti.....della "TUTA".
“Per controllare gli indumenti ci sono già le targhette con nome e cognome del dipendente e i codici a barre” ma forse il Gps serve per controllare altro...
i sindacati hanno firmato il verbale della riunione accettando l’ingresso in fabbrica degli indumenti con microchip.
Ovviamente, questa « rivoluzione dell'industria 4.0 » non ha convinto, infatti Usb Taranto si è sottratto dall’accordo. Siamo pronti a «coinvolgere gli enti esterni competenti» perché nella «chippatura degli indumenti» vediamo dei rischi.
Nella nota inviata alla direzione dello stabilimento, #Usb, all’indomani dell’incontro, chiede «la sospensione immediata della chippatura del vestiario» perchè «offensiva e poco dignitosa nei confronti di tutti i lavoratori, in quanto lo stesso dispositivo è previsto per legge a cani e gatti!».
Poi, Usb Taranto, ha ricordato ad ArcelorMittal Italia che il Testo Unico sulla sicurezza numero 81 del 2008 «obbliga il datore di lavoro a fornire i dispositivi di protezione su base individuale e quando necessita la sostituzione, senza specificare il quantitativo da prelevare».
«Ricordate sempre una cosa. Dentro le tute da lavoro ci sono esseri umani. Esiste già un’efficiente tracciabilità dei consumi delle tute in base al sistema siman» dichiara il rappresentante per la sicurezza #Usb Alessandro D'Amoneintervenuto all’incontro in fabbrica, firmatario della lettera alla direzione dello stabilimento in cui il sindacato esprime il suo NO alla chippatura.
" sotto quella tuta batte un cuore e c’è un’anima da ascoltare, non da CONTROLLARE". Se Arcelor ci tiene al risparmio spenda quei soldi per la manutenzione degli impianti e per acquistare più dispositivi di protezione che scarseggiano da tempo immemore ormai. .
- La famiglia d’acciaio (RIVA), rispetto ai nuovi padroni, «aveva un pregio perché non nascondeva la durezza. Ci tenevano a dare l’idea di imprenditori ferrei. Arcelor Mittal vuol mostrarsi aperta al dialogo con dipendenti e territorio, ma tutte le loro azioni vanno in senso contrario. Se fanno un passo simile sulle tute, in tema di controllo dei lavoratori non si sa dove potremmo andare a finire». Di certo sappiamo dove andremo noi» Coordinatore Provinciale #Usb Francesco Rizzo
D'amone: «Denunceremo l'Azienda all’Ispettorato del Lavoro e soprattutto alla procura della Repubblica».