DISAGI A TARANTO PER OPERAI DELL'INDOTTO
“Code chilometriche, solo per entrare a lavorare, ai tornelli delle portinerie dello stabilimento ex Ilva gestito da Arcelor Mittal”. Lo denuncia l’Usb. Per il sindacato, “gli operai delle ditte in appalto che devono andare al lavoro giungono alle portinerie intorno alle 5 di mattina per entrare in servizio nel turno di lavoro in orario alle 7. Per assurdo - rileva il sindacato - non c'è neanche la soddisfazione, una volta arrivato il proprio turno di ingresso, di timbrare il cartellino, il badge. Perche queste code - si evidenzia - vengono causate proprio dall'assenza dei cartellini personali perché l'azienda non fornisce i materiali per stamparli e quindi l'operaio all'ingresso della fabbrica deve identificarsi con una firma. Ogni giorno lo stesso calvario davanti a portinerie che non hanno una copertura o una struttura idonea alla ricezione di questi flussi e quindi - sostiene ancora l’Usb - si attende in fila sottoposti alle intemperie e alle temperature di questi mesi invernali”. Per il sindacato, inoltre, “non c'è solo questo disagio per i lavatori che entrano nella fabbrica gestita da chi, dalla metà di settembre, ha promesso ingenti investimenti. Dopo il calvario alle portinerie per gli operai delle ditte in appalto, gli operai assunti da ArcelorMittal - afferma ancora l’Usb - vivono anche l'inadeguatezza degli indumenti di lavoro ed in particolare dei Dpi (Dispositivi protezione individuale) che scarseggiano a partire dai più importanti, le tute. Quelle attualmente utilizzate - afferma il sindacato - sono oramai logore e vanno sostituite ma le tute nuove fornite da Arcelor Mittal saranno disponibili non prima del mese di giugno. Addirittura, alcuni operai vengono dirottati nel reparto che ospita la lavanderia a cui vengono forniti indumenti già usati che appartenevano a operai non più operativi, quelli - conclude l’Usb - posti in amministrazione straordinaria”.
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