martedì 26 febbraio 2019

DISAGI A TARANTO PER OPERAI DELL'INDOTTO

DISAGI A TARANTO PER OPERAI DELL'INDOTTO
“Code chilometriche, solo per entrare a lavorare, ai tornelli delle portinerie dello stabilimento ex Ilva gestito da Arcelor Mittal”. Lo denuncia l’Usb. Per il sindacato, “gli operai delle ditte in appalto che devono andare al lavoro giungono alle portinerie intorno alle 5 di mattina per entrare in servizio nel turno di lavoro in orario alle 7. Per assurdo - rileva il sindacato - non c'è neanche la soddisfazione, una volta arrivato il proprio turno di ingresso, di timbrare il cartellino, il badge. Perche queste code - si evidenzia - vengono causate proprio dall'assenza dei cartellini personali perché l'azienda non fornisce i materiali per stamparli e quindi l'operaio all'ingresso della fabbrica deve identificarsi con una firma. Ogni giorno lo stesso calvario davanti a portinerie che non hanno una copertura o una struttura idonea alla ricezione di questi flussi e quindi - sostiene ancora l’Usb - si attende in fila sottoposti alle intemperie e alle temperature di questi mesi invernali”. Per il sindacato, inoltre, “non c'è solo questo disagio per i lavatori che entrano nella fabbrica gestita da chi, dalla metà di settembre, ha promesso ingenti investimenti. Dopo il calvario alle portinerie per gli operai delle ditte in appalto, gli operai assunti da ArcelorMittal - afferma ancora l’Usb - vivono anche l'inadeguatezza degli indumenti di lavoro ed in particolare dei Dpi (Dispositivi protezione individuale) che scarseggiano a partire dai più importanti, le tute. Quelle attualmente utilizzate - afferma il sindacato - sono oramai logore e vanno sostituite ma le tute nuove fornite da Arcelor Mittal saranno disponibili non prima del mese di giugno. Addirittura, alcuni operai vengono dirottati nel reparto che ospita la lavanderia a cui vengono forniti indumenti già usati che appartenevano a operai non più operativi, quelli - conclude l’Usb - posti in amministrazione straordinaria”.


venerdì 22 febbraio 2019

Nella Taranto terra di conquista, lavoratori in fabbrica sfruttati e sottopagati.

Nella Taranto terra di conquista, lavoratori in fabbrica sfruttati e sottopagati.
“In 18 mesi di trattative con AM Investco, Commissari di Governo e rappresentanti istituzionali, sono stati trattati ed approvati diversi temi ed argomenti: impulso all'economia locale, valorizzazione delle professionalità esistenti sul territorio, ripartenza dell'economia circolare, tutela e valorizzazione delle aziende locali virtuose, competenti ed accreditate.
Il risultato? Nelle opere e nei lavori effettuati in fabbrica, come ad esempio nella copertura dei parchi minerali realizzata dalla Cimolai, vengono impiegati e sfruttati lavoratori egiziani, rumeni e albanesi sottopagati a 8 euro l'ora da aziende esterne alla provincia. Le aziende locali rimangono senza lavoro e non competitive con prezzi fuori mercato con la tragica conseguenza di avere a Taranto e provincia sempre più lavoratori disoccupati.
Vengono rispettate le regole degli appalti? AmInvestco e Ilva in A.S. dovrebbero controllare ma probabilmente girano la faccia dall'altra parte per non guardare la realtà mentre chi ne paga le conseguenze è il nostro territorio ancora una volta depredato e impoverito.
Tutto ciò avviene anche in spregio del protocollo sulla legalità sottoscritto in Prefettura e proprio per questo l'USB Taranto sta inviando una richiesta urgente al Prefetto affinché si convochi urgentemente il tavolo sul protocollo della legalità”.
Quando un Sindacato non rispecchia "vizi e virtù" del padrone, tocca denunciare l'ennesima violazione dei diritti ai danni dei Lavoratori.
" Giovani e meno giovani costretti a lavorare gratis, uomini e donne assuefatti alla logica della promessa........questa è la modernità che paga a cottimo. Sottoccupazione da un lato e ritmi di lavoro mortali dall'altro. Diritti negati dentro e fuori le aziende per quanti non vogliono cedere al ricatto. Storie di ordinario sfruttamento, legalizzato da vent'anni di flessibilizzazione del mercato del lavoro." Tratto dal libro della nostra Compagna Marta Fana - Non è lavoro è sfruttamento.



Nella Taranto terra di conquista, lavoratori in fabbrica sfruttati e sottopagati.

Nella Taranto terra di conquista, lavoratori in fabbrica sfruttati e sottopagati.
“In 18 mesi di trattative con AM Investco, Commissari di Governo e rappresentanti istituzionali, sono stati trattati ed approvati diversi temi ed argomenti: impulso all'economia locale, valorizzazione delle professionalità esistenti sul territorio, ripartenza dell'economia circolare, tutela e valorizzazione delle aziende locali virtuose, competenti ed accreditate.
Il risultato? Nelle opere e nei lavori effettuati in fabbrica, come ad esempio nella copertura dei parchi minerali realizzata dalla Cimolai, vengono impiegati e sfruttati lavoratori egiziani, rumeni e albanesi sottopagati a 8 euro l'ora da aziende esterne alla provincia. Le aziende locali rimangono senza lavoro e non competitive con prezzi fuori mercato con la tragica conseguenza di avere a Taranto e provincia sempre più lavoratori disoccupati.
Vengono rispettate le regole degli appalti? AmInvestco e Ilva in A.S. dovrebbero controllare ma probabilmente girano la faccia dall'altra parte per non guardare la realtà mentre chi ne paga le conseguenze è il nostro territorio ancora una volta depredato e impoverito.
Tutto ciò avviene anche in spregio del protocollo sulla legalità sottoscritto in Prefettura e proprio per questo l'USB Taranto sta inviando una richiesta urgente al Prefetto affinché si convochi urgentemente il tavolo sul protocollo della legalità”.
Quando un Sindacato non rispecchia "vizi e virtù" del padrone, tocca denunciare l'ennesima violazione dei diritti ai danni dei Lavoratori.
" Giovani e meno giovani costretti a lavorare gratis, uomini e donne assuefatti alla logica della promessa........questa è la modernità che paga a cottimo. Sottoccupazione da un lato e ritmi di lavoro mortali dall'altro. Diritti negati dentro e fuori le aziende per quanti non vogliono cedere al ricatto. Storie di ordinario sfruttamento, legalizzato da vent'anni di flessibilizzazione del mercato del lavoro." Tratto dal libro della nostra Compagna Marta Fana - Non è lavoro è sfruttamento.


lunedì 18 febbraio 2019

Mancata applicazione dei criteri di assunzione del personale come da accordo del 6 settembre 2018

*** Mancata applicazione dei criteri di assunzione del personale come da accordo del 6 settembre 2018 ***
Ricordiamo l'udienza di Domani 19 Febbraio presso il Tribunale di Taranto a seguito della denuncia presentata da USB nei confronti di ArcelorMittal.
- Art. 28 della Legge 300 del 1970 -
*** CONDOTTA ANTISINDACALE -
Contiamo che sia fatta giustizia e che questa possa dar luogo ad una politica differente attuata dal gestore ArcelorMittal rispetto a quella che ha prodotto sino ad oggi.



*** Mancata applicazione dei criteri di assunzione del personale come da accordo del 6 settembre 2018 ***
Ricordiamo l'udienza di Domani 19 Febbraio presso il Tribunale di Taranto a seguito della denuncia presentata da USB nei confronti di ArcelorMittal.
- Art. 28 della Legge 300 del 1970 -
*** CONDOTTA ANTISINDACALE -
Contiamo che sia fatta giustizia e che questa possa dar luogo ad una politica differente attuata dal gestore ArcelorMittal rispetto a quella che ha prodotto sino ad oggi.


domenica 17 febbraio 2019

INCONTRO IN PROVINCIA

INCONTRO IN PROVINCIA
Riportiamo un estratto video dell'intervento del Segr. Provinciale USB Taranto - Francesco Rizzo - tenutosi stamattina presso il Salone della Provincia diTaranto, in occasione dell'incontro/discussione "OPERAI ILVA IN AS" a cui hanno partecipato il consigliere ed assessore regionale Mino Borraccino e il presidente della regione Puglia Michele Emiliano.

USB, INCONTRO IN PROVINCIA "OPERAI ILVA IN AS": SEMPRE DALLA PARTE DEI PIU' DEBOLI

USB, INCONTRO IN PROVINCIA "OPERAI ILVA IN AS": SEMPRE DALLA PARTE DEI PIU' DEBOLI
“Al termine dell'incontro “Lavoratori Ilva in A.S.”, svolto stamane presso il Salone della Provincia di Taranto, intendo ringraziare il consigliere comunale Azzaro e il presidente della Provincia Gugliotti per la celerità con cui ci è stato concesso l'uso della sala dove si è svolto l'incontro a cui hanno partecipato il consigliere ed assessore regionale Mino Borraccino e il presidente della regione Puglia Michele Emiliano che ringrazio per la loro presenza tra gli operai”. Lo dichiara il coordinatore provinciale dell'USB Taranto, Francesco Rizzo.
Il Presidente Emiliano, ai lavoratori presenti, ha promesso presenza e supporto al loro fianco per la prevista udienza che si svolgerà presso il Tribunale di Taranto il 19 febbraio prossimo a seguito della denuncia da parte del sindacato USB Taranto nei confronti di ArcelorMittal ai sensi dell'articolo 28 dello Statuto dei lavoratori. Il Governatore ha, inoltre, ribadito solidarietà nei confronti dei lavoratori discriminati nella ridistribuzione della forza lavoro in fabbrica e massimo impegno in campo ambientale viste le drastiche condizioni in cui versano gli impianti del siderurgico.
In tale occasione la regione Puglia ha chiamato in causa il Governo, con cui intende lavorare, al fine di creare le condizioni normative necessarie per poter effettuare le integrazioni allo stipendio dei lavoratori in cassa integrazione.
“A margine di questo incontro - dichiara Rizzo - ci dispiace che una sigla sindacale, che prontamente risponde alle esigenze comunicative di ArcelorMittal, accusi l'USB di propaganda elettorale dopo che, solo una settimana fa, l'ex ministro Calenda con la loro bandiera e un fazzoletto al collo manifestava per strada a Roma. Il sindacato USB non è una organizzazione sindacale che speculando elargisce campagna elettorale a favore dell'ex ministro Calenda che in merito ad Ilva, con tutta la sua struttura ministeriale, ha fallito i suoi obiettivi.
Non prendiamo lezioni di morale - concude Rizzo - da una sigla sindacale che ancora oggi non ha dato spiegazioni agli operai in merito alla scelta del personale di fabbrica ed era intercettata dalla Procura della Repubblica diTaranto mentre conversava amichevolmente con Girolamo Archinà che oggi è rinviato a giudizio nel processo penale Ambiente svenduto”.



venerdì 15 febbraio 2019

“Economia circolare interrotta nella gestione ArcelorMittal del siderurgico tarantino. Si lucra sui lavoratori a cui vengono forniti alimenti di bassa qualità e contemporaneamente si escludono le aziende locali che da decenni lavorano seriamente sul territorio per poi rivolgersi ad aziende che operano al di fuori della provincia tarantina e che nelle mense dello stabilimento forniscono alimenti con qualità più bassa”. Lo denuncia l’Usb Taranto che aggiunge: “In questo modo l’economia circolare viene interrotta perché terminano, a causa di una politica economica volta al ribasso, i rapporti di lavoro con i lavoratori locali con conseguente riduzione della forza lavoro del territorio”. Di seguito la nota stampa integrale del sindacato.
La ditta Pellegrini, che gestisce le mense aziendali dello stabilimento diTaranto gestito da ArcelorMittal, cambia alcune modalità di fornitura degli alimenti abbassando gli standard di qualità per motivi economici. Alcuni delegati ed RLS del sindacato USB Taranto rilevano che nelle mense aziendali il gestore Pellegrini non fornisce più affettati e formaggi in busta con le etichette che rispondono alle norme di legge ma fornisce gli alimenti tagliandoli al momento senza che al consumatore siano fornite le giuste informazioni e sia data la possibilità di leggere la data di scadenza dell’alimento e le informazioni in merito alla tracciabilità del prodotto. Inoltre sono anche dubbie le modalità igieniche con cui questo prodotto viene manipolato e dato a chi lo deve consumare in mensa.
La Pellegrini, inoltre, in merito alla fornitura del pane si affidava alla Europan, azienda che ha fornito il pane al siderurgico tarantino per 40 anni. Alla Europan, la Pellegrini ha chiesto uno sconto relativo alla fornitura del pane, domanda alla quale la Europan ha prontamente risposto informando la Pellegrini che il prezzo di fornitura richiesto non garantisce qualità e freschezza del prodotto e che quindi non accetta la richiesta al ribasso. Da qui la Pellegrini comunica alla Europan che interrompe il rapporto di lavoro e dopo questa comunicazione inizia a rifornirsi di pane per le mense aziendali da una azienda non della provincia di Taranto.

La Pellegrini, per una ragione puramente economica, risparmia sulla qualità degli alimenti forniti nelle mense dello stabilimento. Si continua a disattendere la promessa fatta in sede ministeriale nel momento in cui vengono penalizzate le aziende locali. Con la gestione ArcelorMittal si continua a limitare l’economia locale penalizzandola ed escludendola dal mercato del lavoro.


La Coerenza Sindacale, e l'obbligo verso i Lavoratori alla trasparenza dei fatti.

https://www.facebook.com/jotv.it/videos/1282431978576172/?t=26

*** DOMENICA 17 FEBBRAIO H 09:00 ***

*** DOMENICA 17 FEBBRAIO H 09:00 ***
____Presso il Salone della Provincia di Taranto__
Si terrà una pubblica discussione sulle tematiche del lavoro rivolto ai LAVORATORI IN AS (EX ILVA).
Nello specifico si parlerà:
° INTEGRAZIONE SALARIALE
° LAVORI DI PUBBLICA UTILITA'
° PERCORSI DI FORMAZIONE.
Alla discussione, su invito dell'O.S. USB di Taranto, sarà presente la Task Force Puglia per l’Occupazione e le Crisi Aziendali.
Interverranno:
Francesco Rizzo - USB Prov. Taranto
Michele Emiliano - Presidente Regione Puglia
Sebastiano Leo - Assessore alle Politiche
Leo Caroli - Presidente Task Force
Mino Borraccino - Assessore Sviluppo Economico


martedì 12 febbraio 2019

Ai tanti messaggi che continuiamo a ricevere in merito alla corretta procedura da adottare per la richiesta del TFR.
Pubblichiamo uno schema in sintesi.
Per ulteriori info:
Tel. 099.77.16.525
FONDO DI GARANZIA
Massimo - Federica
FONDO DI TESORERIA
Maria - Giuseppe
E-mail: Taranto.ilva@usb.it


lunedì 11 febbraio 2019

Pagamento CIGS lavoratori ILVA in Amministrazione straordinaria

Pagamento CIGS lavoratori ILVA in Amministrazione straordinaria
Le scriventi OO.SS., a seguito dell’incontro in data odierna presso la sede diTaranto, sono a richiedere un incontro urgente per chiarire e definire i termini di pagamento della CIGS ai lavoratori intererssati.
Si rende imprescindibile una Vs. celere riscontro alla presente, al fine di evitare possibili momenti di tensione sociale.


** COMUNICATO AI LAVORATORI IN A.S.***

** COMUNICATO AI LAVORATORI IN A.S.***
In riferimento all'incontro presso INPS di Taranto con le 00.SS avvenuto in data 08/02/2019 inerente la corresponsione CIGS per i lavoratori in
amministrazione straordinaria, lo stesso istituto su sollecitazione delle scriventi, ha comunicato formalmente che gli importi saranno disponibili con i consueti tempi di accredito della valuta a cura della banca prevista per il giorno 18/02/2019.
Ovviamente questo rappresenta un primo passo considerando che i tempi di erogazione inizialmente erano ben più lunghi, ma le OO.SS nell'incontro con INPS Regionale e ILVA in A .S, intendono ulteriormente ridurre i tempi della erogazione finale della CIGS per i lavoratori in questione .
Sarà nostra prerogativa , aggiornarvi dopo rincontro con INPS Regionale .


venerdì 8 febbraio 2019

**Taranto 08 febbraio 2019**

Nell’incontro odierno, tra organizzazioni sindacali e INPS, Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno rappresentato la ferma esigenza di puntualità sul pagamento diretto della CIGS, riprendendo quanto comunicato da Ilva in AS nella comunicazione del 05 febbraio u.s., in cui la Società ha testualmente informato che: “ILVA ed INPS stanno lavorando in stretta sinergia per far in modo che entrambe i bonifici possano pervenire sostanzialmente con cadenze temporali analoghe”.
Dalla riunione odierna, INPS ha comunicato alle OO.SS. che dall’ operazione di acquisizione dei flussi da parte di ILVA, orientativamente avverrà entro il 5 di ogni mese, serviranno quindici giorni circa per la lavorazione dei modelli sr 41 al fine di perfezionare il pagamento.
INPS ha evidenziato che tale tempistica riguarderà esclusivamente la corresponsione del primo rateo di CIGS da parte dell’Ente e che i ratei successivi saranno corrisposti con cadenza mensile.
Per i seguenti motivi Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno richiesto da subito un incontro con la sede INPS regionale e alla Direzione di ILVA in AS finalizzato al superamento del problema sopra espost.


mercoledì 6 febbraio 2019

*** ANCORA UN GRAVE INCIDENTE IN AFO1 ***

*** ANCORA UN GRAVE INCIDENTE IN AFO1 ***
LA FABBRICA CADE A PEZZI.
"Gravissimo incidente, accaduto oggi, nell'impianto AFO1 del siderurgico tarantino ArcelorMittal in cui un dipendente è rimasto ustionato e, sempre nella giornata odierna, negli impianti della CCO2 linea1 (colata continua), si è verificata la caduta di un coperchio della siviera dove, solo per un caso fortuito, questo incidente non ha coinvolto operai al lavoro nel reparto". 
Lo dichiara il coordinatore provinciale dell'USB Taranto Francesco Rizzo
"USB Taranto segnala da mesi la grave carenza strutturale degli impianti che mette a serio rischio la vita degli operai.
Questa fabbrica necessita di interventi immediati e di una seria manutenzione straordinaria che i gestori dell'azienda, ArcelorMittal, sino ad oggi hanno solo annunciato senza nessun fattivo intervento. In questa fabbrica, che sta cadendo a pezzi, ogni giorno gli operai rischiano di non tornare a casa dalle proprie famiglie, ogni giorno rischiano la vita".

martedì 5 febbraio 2019

Rendiamo noti i contenuti della lettera scritta da un lavoratore ex Ilva “costretto a licenziarsi dopo aver subito le ingiustizie causate da una selezione aziendale che non rispetta gli accordi tra privato e sindacato“.
***
“Mi chiamo Lorenzo S., nato a Taranto, dove vivo con mia moglie, insieme ai nostri quattro figli. Il mio percorso all’interno della fabbrica inizia con l’assunzione il 01 febbraio 2001 nel Reparto Cokeria presso le Batterie 3/6, 11/12 e successivamente sulle 7/10.
Nel 2011 sono stato trasferito nel Laboratorio Ghisa per essere impiegato lì per due mesi a causa dei miei problemi fisici di cui non si conoscono ancora causa e natura. Successivamente sono stato trasferito nel reparto Laboratorio Campionamenti Minerale fino al 28 ottobre 2018 ovvero fino al passaggio da Ilva SpA in AS ad ArcelorMittal Italia la quale ha scelto di posizionarmi in CIGS, ovvero trattenendomi in Ilva SpA in AS.
Ora non so se la mia posizione in Ilva SpA in AS sia stata dettata da una scelta aziendale oppure in base ad una disputa tra Capo Area e Capo Reparto, i quali non gradivano la mia presenza sul luogo di lavoro e di conseguenza nella nuova azienda. Quello che mi preme sottolineare è che mi sono ritrovato senza lavoro ingiustamente con un “pesante ed impegnativo” carico familiare sulle spalle, con uno stipendio decurtato che non mi permette di sopperire alle esigenze della famiglia come si dovrebbe. Per tutto ciò ho preso la decisione più estrema, cioè il licenziamento volontario.
Dopo 18 anni di duro lavoro nel siderurgico tarantino, durante il quale ho sempre effettuato il mio dovere di “Lavoratore” rispettando sempre i colleghi ed i miei superiori, sono arrivato a questa scelta dettata dalla profonda delusione in quanto non sono stati applicati correttamente i criteri di scelta individuati nell’accordo del 06 settembre 2018. Prova ne è che diversi colleghi con meno carico familiare, con meno anzianità ed uguale livello, sono rientrati in fabbrica, al lavoro, pur avendo requisiti ed esigenze nettamente più basse delle mie.
In seguito ad una serie di lunghe telefonate effettuate ai capi e responsabili, questi mi confermavano come i criteri di scelta venissero applicati a discrezione dei capi superiori e che nei fatti l’accordo non è mai stato rispettato e, quindi, che non sarei rientrato a lavoro pur avendone diritto; per questo ho dovuto prendere la decisione più drastica per permettere a me e alla mia famiglia di sopravvivere per un po’ di tempo condividendo con loro la rassegnazione di come vane siano state le mie grida di disperazione per una ingiustizia clamorosa che io e la mia famiglia abbiamo subito”.
***
Per l’Usb, questa sarebbe “la prova che la nostra denuncia nei confronti di ArcelorMittal, in merito all’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori, è giusta e sacrosanta, e attende giustizia nelle aule del Tribunale di Taranto Il 19 febbraio prossimo.