venerdì 25 maggio 2018
mercoledì 23 maggio 2018
Ilva-Arcelormittal: Distanze enormi.
Dopo 14 ore di confronto serrato con il management di Am-investco abbiamo verificato che non vi è, allo stato, alcuna condizione di riprendere la trattativa. Il nodo principale, sebbene non sia l'unico, resta la garanzia occupazionale per tutti i dipendenti Ilva al momento della cessione. Per quanto riguarda USB l'unica possibilità di un accordo che pare al momento allontanarsi sempre di più è quella di garantire la piena occupazione, il mantenimento integrale dei diritti acquisiti e l'ambientalizzazione dello stabilimento di Taranto. Il confronto potrà ripartire solo ed esclusivamente qualora la multinazionale Arcelormittal dovesse cambiare radicalmente posizione. Sul negoziato pesano come un macigno le condizioni capestro accettate dal ministro Calenda all'atto della sottoscrizione del contratto di cessione. Verificheremo nelle prossime ore se la notte abbia portato consiglio ad Arcelormittal. Per USB la cessione alla multinazionale non si può fare ad ogni costo. Noi non siamo disponibili a cedere l'acciaieria più grande d'Europa alle brame speculative di Arcelormittal. I lavoratori e i cittadini di Taranto meritano e pretendono rispetto e giustizia.
lunedì 21 maggio 2018
Ilva Taranto - incontro 5 Stelle e Sindacati
Oggi a Taranto, presso la Cittadella delle Imprese, si è tenuto l’incontro tra il Movimento Cinque Stelle e i Sindacati sul futuro e destino dell’ILVA.
L’incontro convocato dal M5S è stato utile per aprire un confronto con chi si appresta a governare il Paese su un tema che riguarda Taranto ma anche il futuro industriale italiano.
In apertura i Deputati Giovanni Vianello e Lorenzo Fieramonti hanno ripetuto che la posizione del Movimento sull’ILVA non cambia, “chiusura programmatica e riconversione economica”, ma di voler portare il così detto “tavolo” di discussione a Taranto e di voler “ascoltare” le proposte e posizioni delle Organizzazioni Sindacali. Tavolo a cui hanno sottolineato non vi saranno preclusioni di alcun genere e che dovrà avere anche interlocuzioni con le Istituzioni locali.
L’USB apprezza la disponibilità dei 5 Stelle a mettersi in campo con una politica dell’ascolto.
Da subito abbiamo, allo stesso modo, ribadito chiaramente le nostre posizioni, partendo, dall’ambientalizzazione fino alla salvaguardia occupazionale seria fatta di lavoro e non di ammortizzatori sociali.
Il tutto rafforzato da una chiara politica aziendale che superi la gestione commissariale e che sia Pubblica, per questo abbiamo ribadito che qualsiasi ipotesi non può che partire dalla nazionalizzazione dell’ILVA.
Alla riunione hanno partecipato francesco Rizzo, RSU ilva - USB, Pierpaolo Corallo, Esecutivo regionale USB Puglia, e Emidia Papi dell’esecutivo nazionale USB Lavoro Privato.
Francesco Rizzo inoltre ha evidenziato che “sono necessarie politiche sociali che riconoscano ai lavoratori il lavoro usurante di una fabbrica come quella dell’ILVA” così come “non si può prescindere da una corretta e attenta applicazione delle certificazioni ambientali partendo dalla normativa regionale”.
L’USB auspica che da subito si metta in calendario i prossimi incontri per entrare nel merito della discussione.
giovedì 17 maggio 2018
Ilva Taranto, un altro omicidio sul lavoro: Angelo, 28 anni e due figli. Ora basta: sciopero e mobilitazione nazionale
È di poco fa la terribile notizia di un altro omicidio sul lavoro, questa volta all'Ilva di Taranto. Angelo Fuggiano, operaio di 28 anni, due figli, dipendente della Ferplast, un impresa in appalto, è morto dopo essere stato colpito da un cavo durante la fase di ancoraggio di una macchina scaricatrice nel reparto Ima, al quarto sporgente del porto di Taranto.
Immediata la proclamazione congiunta dello sciopero da parte dell’Unione Sindacale di Base, Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm, dalle 11 di questa mattina a venerdì mattina.
La sequela di omicidi, perché di questo si tratta, va fermata, immediatamente. Non si può più assistere inermi. Occorre una grande mobilitazione generale del mondo del lavoro che imponga a aziende e servizi ispettivi il rispetto delle norme di sicurezza, l'internalizzazione dei servizi ceduti in appalto, il divieto del subappalto, la cancellazione della precarietà, la riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro.
Immediata la proclamazione congiunta dello sciopero da parte dell’Unione Sindacale di Base, Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm, dalle 11 di questa mattina a venerdì mattina.
La sequela di omicidi, perché di questo si tratta, va fermata, immediatamente. Non si può più assistere inermi. Occorre una grande mobilitazione generale del mondo del lavoro che imponga a aziende e servizi ispettivi il rispetto delle norme di sicurezza, l'internalizzazione dei servizi ceduti in appalto, il divieto del subappalto, la cancellazione della precarietà, la riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro.
Se non si rimette al centro dell'agenda politica e sociale l'uomo e i suoi bisogni l'inaccettabile catena di omicidi proseguirà.
NOI SAPPIAMO CHI È STATO
I morti sul lavoro non sono il frutto di un destino cinico e baro. I mandanti degli omicidi hanno un nome ed un cognome. Sono tutti coloro che in nome di un presunto progresso hanno smantellato il sistema di diritti e di tutele del mondo del lavoro. Sono tutti coloro che in nome dei profitti e del mercato hanno sacrificato persino la dignità del lavoro.
È L'ORA DELLA RABBIA E DELLA RIVOLTA
È necessaria una mobilitazione immediata dei lavoratori di tutti gli stabilimenti Ilva d'Italia, netta e radicale. Serve uno sciopero generale dell'industria che svuoti davvero le fabbriche. Serve una campagna nazionale contro gli infortuni sul lavoro.
USB impegna tutte le sue strutture e i delegati di fabbrica a dare priorità assoluta a questa mobilitazione nazionale.
domenica 13 maggio 2018
RIZZO FA CROLLARE UN TABU' - Corriere del mezzogiorno
“..Allo schema che ci è stato offerto, Noi proponiamo uno schema diverso TUTTI ASSUNTI DALL'ILVA ALLE MEDESIME CONDIZIONI E IN CONTINUITA' DI DIRITTI, e l'apertura di un grande piano per agevolare le uscite e il collocamento in pensione..”
sabato 12 maggio 2018
Ilva sopravviverà a Calenda
Le stizzite dichiarazioni dell'ormai ex ministro Calenda che accusano USB e Fiom di populismo sindacale per non aver accettato la sua proposta di chiusura dell'accordo per la cessione di Ilva ad Arcelormittal sono pretestuose e testimoniano la sua personale totale inadeguatezza nel ricoprire un ruolo tanto importante sul piano sociale ed economico. In primo luogo l'aver presentato un testo per l'accordo conferma che il governo non ha svolto nessun ruolo terzo rispetto alle parti coinvolte. Inoltre, mentre Arcelormittal non ha spostato di una virgola la sua posizione, il governo interviene con ulteriori risorse a sostegno di un piano industriale che prevede circa 5300 esuberi a fronte di una crescita della produzione. Ciò significa esplicitamente prendere le parti dell'azienda. La realtà è che Calenda e il suo ministero hanno gestito sin da primo giorno una vicenda così rilevante sul piano sociale e industriale con una leggerezza ed un pressappochismo inquietante. La stessa scelta di convocare d'urgenza il tavolo Ilva allo scopo di chiudere in tutta fretta l'accordo prima dell'arrivo del nuovo governo è stato un atto dilettantistico e incomprensibile. Le distanze tra la posizione di netta contrarietà della maggior parte delle organizzazioni sindacali e Arcelormittal non erano tali, in tutta evidenza, da poter essere superate con un colpo di mano del ministro e senza nessuna novità particolare. La firma del contratto di vendita tra Ilva in amministrazione straordinaria e Arcelormittal, segretata sino a pochi giorni fa, ha li definito impegni e condizioni. Una trattativa reale non c'è mai stata ed al sindacato è stato semplicemente chiesto di aderire ad uno schema predefinito, inviolabile. Il governo gentiloni ha quindi enormi responsabilità nel non aver costruito una soluzione adeguata per Ilva. Il ricatto del ministro di spegnere i forni senza la firma dell'accordo è l'ultimo patetico atto di un governo, lo ripetiamo, senza più alcuna legittimazione politica e sociale. Ilva sopravviverà a Calenda
Sergio Bellavita USB nazionale. Francesco Rizzo USB Taranto
martedì 8 maggio 2018
PRONTI ALLA MOBILITAZIONE DURA
"La decisione odierna garantisce che l'acquisizione di Ilva da parte di ArcelorMittal, che andrà a creare il produttore d'acciaio di gran lunga più grande d'Europa, non si traduca in un aumento dei prezzi dell'acciaio a danno delle industrie europee, dei milioni di persone che vi lavorano e dei consumatori", ha dichiarato la commissaria Ue alla concorrenza, Margrethe Vestager, "dimenticando" il fattore ambiente, salute, occupazione. noi rispondiamo così in attesa del fact checking sulla vertenza.
ILVA, USB: LO SCHEMA DI CALENDA? PREVEDIBILE MA NOI NON CEDIAMO
ILVA, USB: LO SCHEMA DI CALENDA? PREVEDIBILE MA NOI NON CEDIAMO DI 1 MM.
RIZZO: PRONTI AD UNA DURA MOBILITAZIONE
RIZZO: PRONTI AD UNA DURA MOBILITAZIONE
Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB Taranto aggiunge: “per quanto ci riguarda, l’accordo sindacale non seguirà lo schema che il Governo ha proposto. Siamo pronti alla mobilitazione. Non accettiamo accordi in cui ci sono lavoratori in esubero né sullo schema degli accordi Piombino-Alitalia e senza le necessarie garanzie ambientali. Se Calenda pensa di fare il solito accordino sindacale dove a pagare le conseguenze sono i lavoratori, le famigli e la comunità Tarantina ci vedrà arrivare a Roma in massa.” .......
Iscriviti a:
Post (Atom)